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La scoperta dell’altro. Aimé Sterque, soldato e fotografo, in Africa Occidentale.

Ne abbiamo parlato il 19 marzo 2019, presso l’Alliance Française di Genova: Aimé Sterque riassume, nella sua vicenda personale, pur con tratti di personale originalità, una vicenda abbastanza “tipica” per il suo tempo, che lo portò dalla Francia al Senegal, quindi in Oriente, l’altro polo coloniale francese, nella regione vietnamita del Tonchino, dove, colpito da una malattia tropicale, morì. Nato in un piccolo villaggio del Giura, Aimé Sterque si arruolò molto giovane nell’esercito coloniale francese e fu inviato, prima come soldato semplice, quindi con il raggiunto grado di ufficiale, in Africa Occidentale. Erano gli anni in cui la Francia, dal Senegal, stava espandendosi verso l’interno, con il progetto di conquistare una fascia longitudinale del continente. Gli anni della crisi di Fascioda (1898), quando, l’esercito francese e l’esercito inglese si trovarono contrapposti e, per qualche giorno, il mondo tenne il fiato sospeso, temendo di essere sulla soglia di una guerra. Di questo, però, nelle fotografie che Aimé Sterque inviava alla famiglia, includendole nelle proprie lettere, quasi niente trapela.

Preferiamo le buone notizie!

“Ma perché deve essere così? Me lo spiegate?”

Era furioso il Caporedattore. Lo aveva appena convocato “di là” il Direttore. Si sapeva che il Direttore aveva un gran brutto carattere e che, quando ti chiamava “di là”, non era certo per farti i complimenti. “Di là” il Caporedattore si era preso, per l’appunto, una sfuriata memorabile.