Sabato 3 maggio 2025, alle ore 14:30, presso «Il Teatro dei Fiori» di Margherita Cao Caumont e Carolina Italiani nel Padiglione Blu di Euroflora 2025, si è tenuta la presentazione del volume «Verde Liguria»

Verde Liguria, fotografie di Roberto Orlando e testi di Stefano Termanini, è stato pubblicato in occasione di Euroflora 2025 e segue, nella stessa collana editoriale di Stefano Termanini Editore, il precedente libro dedicato a Genova: «Genova infinita» (Stefano Termanini Editore).

La presentazione si è svolta nel «Teatro dei Fiori», spazio che unisce arte floreale e pittura dal vivo, dove Margherita Cao Caumont realizza composizioni con fiori stagionali italiani e materiali riutilizzabili e Carolina Italiani crea, “in diretta”, dipinti ad acquerello ispirati ai fiori e alle composizioni realizzate da Margherita Cao Caumont. Come ha sottolineato Carolina Italiani, il Teatro dei Fiori, «teatro di arte sia floreale sia pittorica», ha trovato nella presentazione di un libro dedicato alla Liguria la sua specità geografica. «Il verde – ha aggiunto – è molto importante per noi, sia per il turismo che per il nostro benessere e la nostra vita».

Stefano Termanini ha espresso grande soddisfazione per la presentazione ad Euroflora, ringraziando in particolare Margherita e Carolina e il loro Teatro dei Fiori. Ha ribadito che il libro nasce in concomitanza con la manifestazione con l’obiettivo di «raccontare il territorio della Liguria dal punto di vista del verde». Riprendendo il percorso iniziato con «Genova Infinita», «Verde Liguria» vuole essere un invito a riscoprire una Liguria meno nota, quella «che non si specchia nel mare ma cresce silenziosa tra i monti, i giardini, i boschi e i campi». Stefano Termanini ha spiegato che il libro esplora parchi, giardini all’italiana e paesaggistici, e soprattutto «molta parte del lavoro dei liguri sul proprio territorio». Il tema centrale del volume è infatti «l’armonia profonda tra la natura e l’uomo», quell’«equilibratissimo rapporto fra l’opera della natura e l’opera e il lavoro dell’uomo» che in Liguria si manifesta con «rispettosa e confidente tenacia». «“Verde Liguria” è un libro che vuole parlare di quell’altra parte della Liguria, accanto a quella forse più nota, più rappresentata del mare. La Liguria del verde…» ha detto Stefano Termanini.

Roberto Orlando ha raccontato come sia cominciata quesya «nuova avventura editoriale dopo “Genova Infinita”». Ha descritto la sua ricerca preliminare, online, per esplorare i temi del libro. Cercando «tipicità del verde in Liguria», ha trovato che la Liguria è la regione più ricca d’Italia per verde e boschi, con «vegetazione rigogliosa, oliveti, aranceti, campi profumati dai fiori, vigneti tra rocce ripide» e un clima temperato che favorisce una fioritura continua. La ricerca sulle specie vegetali endemiche ha rivelato che la Liguria è la regione italiana con la maggiore varietà di piante e fiori autoctoni in rapporto alla sua superficie. Un primato sancito su basi scientifiche da una prestigiosa rivista e da uno studio dell’Università di Pisa. Si contano ben 3527 specie autoctone, un dato record, ma preoccupa anche la presenza di 426 specie aliene invasive che costituiscono un pericolo per le specie locali. Roberto Orlando ha menzionato la ricchezza di piante da frutto tipiche, dotate di nomi particolari, come il castagno “buguiasca” e la mela “brucapreve”. Infine, a proposito del titolo del libro: qual è il colore della Liguria nell’immaginario collettivo? Non l’azzurro del mare come si potrebbe pensare, ma il verde. «Nell’immaginario collettivo il colore tipico della Liguria è proprio il verde» ha detto Roberto Orlando. «È così che ci siamo convinti a fare questo libro».

La presentazione si è conclusa con l’augurio di buona lettura e i ringraziamenti agli autori e ai presenti.

«Verde Liguria» di Roberto Orlando e Stefano Termanini, Stefano Termanini Editore, si trova in libreria e qui: https://bit.ly/VerdeLiguria

“Verde Liguria” di Roberto Orlando e Stefano termanini al “Teatro dei Fiori” di Margherita Cao Caumont e Carolina Italiani
(Euroflora 2025)

 

Donatella Mascia, con “Sadia. Storia di una donna”, riceve il Premio della Giuria a Cattolica, Premio Pegasus

Il 29 marzo 2025, al Teatro della Regina di Cattolica, si è svolta la cerimonia di premiazione del Premio Pegasus Cattolica. Donatella Mascia ha ricevuto il Premio speciale della Giuria per il suo romanzo biografico «Sadia. Storia di una donna», pubblicato da Stefano Termanini Editore.

Durante la cerimonia, il nome dell’autrice è stato proiettato sul grande schermo e Donatella Mascia ha condiviso con il pubblico temi e valori della sua opera. «È stata una grande soddisfazione», ha commentato l’autrice, lieta del riconoscimento ottenuto.

«Sadia. Storia di una donna» nasce da un incontro avvenuto per caso. Donatella Mascia racconta di essersi incuriosita delle tecniche orientali di depilazione con il filo e dei massaggi con attrezzi di legno tradizionali praticati da Sadia, che è estetista, titolare di una attività a Genova. Quello che inizialmente era un semplice rapporto professionale – dice – è divenuta occasione di condivisione; poi anche di confidenza.

«Quando Sadia ha cominciato a raccontarmi la parte più difficile della sua vita, ovvero il matrimonio combinato per lei dalla sua famiglia», riferisce l’autrice, «mi ha detto di essersi sentita come una bambolina, manovrata dagli adulti: la vestivano, la obbligavano a sposarsi. Tutto ciò che le accadeva era estraneo alla sua volontà, le facevano fare quello che volevano e, in fondo, si servivano di lei». Così, giorno dopo giorno, è emersa una storia drammatica: il matrimonio forzato, le violenze del marito, il coraggio di Sadia, la sua capacità di non perdersi mai d’animo e di combattere.

Originaria del Bangladesh, Sadia è stata data in sposa quando era ancora bambina a un uomo del suo paese che viveva già in Italia. «Le hanno trovato un marito senza verificare le condizioni in cui sarebbe andata a vivere e il carattere dell’uomo a cui la legavano», spiega Donatella Mascia. «Gliel’hanno venduta e l’hanno fatto in omaggio a pregiudizi e falsi miti: per niente».

La vita di Sadia in Italia è stata segnata da violenze e soprusi. Il marito, quasi illetterato e con difficoltà a parlare italiano, viveva con frustrazione la superiorità culturale della moglie. «Lui sentiva crescere dentro di sé l’odio per lei, che vedeva come una parassita», osserva l’autrice che, preparando il suo romanzo e, poi, scrivendolo, ha fatto approfondite ricerche e ha cercato di comprendere quale potesse essere la psicologia dell’uomo.

La situazione è precipitata quando Sadia ha compreso che il marito sarebbe andato oltre, che sarebbe passato «dalla minaccia ai fatti». Ha temuto per la propria vita. Con grande coraggio, sfruttando un momento di assenza di lui, è fuggita, prima a Cipro, poi a Roma, dove ha trovato un lavoro stabile, e infine a Genova, per tagliare definitivamente i ponti con il suo passato e con il suo persecutore.

Molte situazioni e cose hanno fatto soffrire Sadia. Nessuna, tuttavia, l’ha fatta soffrire quanto la mancanza di sostegno da parte della famiglia di origine: «Sadia mi ha detto di essersi sentita tradita dai suoi familiari. E lo capisco. Lei avrebbe voluto decidere di sé, studiare, affrancarsi. Lo ro volevano che si piegasse alle usanze correnti. Sadia diceva loro che il marito era violento, loro le rispondevano che il suo era un carattere ribelle. E davano ragione a lui».

Sadia, però, ce la fa. «Sadia lo ha detto, quando ha voluto e potuto intervenire, nel corso della presentazione del nostro libro: “farcela si può”», conclude Donatella Mascia. «Sadia ha invitato le altre donne che subiscono violenza a fare come lei. A non avere paura. Vorrei che il mio romanzo, oltre a raccontare una storia a lieto fine e a rendere omaggio alla forza di una donna che è riuscita a tornare padrona del proprio destino e a decidere del proprio futuro, fosse un messaggio di consapevolezza rivolto a tutte le persone che subiscono violenza. Vorrei che portasse un messaggio di speranza. Che ci aiutasse a essere più consapevoli, più sensibili, più attenti. A fare di più. Scrivere serve anche a questo».

Trovi Sadia. Storia di una donna, di Donatella Mascia in libreria e qui:

“Genova Infinita” di Roberto Orlando e Stefano Termanini, Stefano Termanini Editore, l’11 luglio 2024, ore 18, a Castello d’Albertis per opera dell’Associazione Amici Castello D’Albertis

Giovedì 11 luglio 2024, alle 18, a Castello d’Albertis (corso Dogali 18), l’Associazione Amici Castello D’Albertis organizza la presentazione del libro «Genova Infinita», fotografie di Roberto Orlando, testi di Stefano Termanini, Stefano Termanini Editore. Introduzione di Maria Camilla De Palma, responsabile del Museo delle Culture del Mondo di Castello d’Albertis, accompagnamento musicale del gruppo Tiroatrè, composto da Franco Boggero, voce, Michele Cogorno, chitarra, Franco Piccolo, fisarmonica. Presenti gli autori. Ingresso libero.

«Abbiamo pensato a una rappresentazione e a un racconto – dice Stefano Termanini – che provasse a descrivere Genova per intero e nella sua varietà. In ogni tempo, Genova ha ricevuto un tributo di ammirazione da parte dei numerosi visitatori stranieri che vi giungevano. Petrarca la disse “Superba”, Balzac ne celebrò la purezza del mare e del cielo, Čechov scrisse che a Genova, più che in ogni altra città, si poteva percepire l’anima del mondo e Dickens annotò: “è un luogo che non si finisce mai di conoscere”. Negli ultimi anni, Genova si è distinta quale meta di turismo culturale. Giornali e giornalisti stranieri l’hanno spesso descritta come la città “da scoprire”. Ed è vero: Genova è da scoprire. Roberto Orlando e io, dopo esserci dati il compito di raccontarla e di percorrerla, da conoscitori e da amanti, l’abbiamo ritrovata uguale e diversa, illimitata nelle sue prospettive, marina e montana, alta e bassa, fedele alla sua storia e desiderosa di futuro. In breve: siamo riusciti a farcene sorprendere. Ci è apparsa “infinita”».

«Genova Infinita», ovvero Genova, intesa come organismo che vive e che cambia. Un volto diverso il giorno e la notte, un volto per l’inverno e uno per l’estate. «Genova Infinita» è un libro-viaggio, che si propone di accompagnare il lettore, con parole e immagini, attraverso una serie di capitoli che della città vorrebbero mettere in luce aspetti – mare e montagne, palazzi e chiese, musei e monumenti, botteghe e mercati, salite e discese, strade, vicoli e piazze – e tempi. Il racconto di Roberto Orlando e Stefano Termanini si sofferma sulle collezioni museali, sui palazzi e le chiese, sulle botteghe storiche. La tradizione, a Genova, è una forza che sospinge e che trattiene, in cui ovunque si inciampa. Genova riesce a manifestarsi in uno stesso momento città di ieri e città di oggi.

«Il libro – dice Roberto Orlando – è il risultato di una ricerca durata alcuni anni che mi ha portato alla riscoperta della città e in alcuni casi alla scoperta, per la prima volta, di alcune sue peculiarità nascoste, almeno in apparenza: perché a guardare con più attenzione, e con i tempi di “lettura” che richiede una città così complessa, le sorprese possono essere davvero tante, anche per chi come me pensava di conoscere Genova come le sue tasche».

Alla presentazione del volume si unirà l’accompagnamento musicale del gruppo Tiroatrè, composto da Franco Boggero (voce), Michele Cogorno (chitarra), Franco Piccolo (fisarmonica). Franco Boggero è attivo come cantautore dal 1997. Con il suo primo cd, Lo so che non c’entra niente (2009), è stato finalista al Premio Tenco. Recentemente ha fondato un trio, il “Tiroatrè”, insieme a Michele Cogorno, eclettico chitarrista, già allievo di Beppe Gambetta, apprezzato per la tecnica del finger picking; e a Franco Piccolo, fisarmonicista di vastissima esperienza, anche d’ambito teatrale in lavori di Franco Enriquez, Luigi Squarzina e Tonino Conte.|