“Mani che curano” alla Libreria Sabina di Arenzano

C’eravamo stati con “La foto che non c’è” e con “Il violino dell’Eden”. Era uno degli ultimi giorni di giugno 2019, lo stesso in cui, a Genova, saltavano in aria gli ultimi due monconi del vecchio ponte Morandi, riempiti di dinamite. Ora torneremo. Maria Cicconetti e Gino A. Torchio si presentano, questa volta, con un libro che hanno scritto insieme: Mani che curano.

Saremo alla Libreria Sabina di Arenzano venerdì 9 luglio alle 17.

La locandina della presentazione

Mani che curano. La pranoterapia nella mia vita non è un manuale di pranoterapia, ma è la storia (vera, verissima!) di Maria Cicconetti, dal giorno in cui scopre di avere il dono della pranoterapia, passando attraverso i numerosi incontri con i suoi “assistiti”, le molte persone a cui ha offerto il suo aiuto e che ha seguito, lungo un percorso di lotta contro il dolore e contro la malattia.

Il libro si offre come un’occasione per conoscere meglio la pranoterapia, le sue possibilità, la sua origine, i suoi effetti. Non vuole convincere nessuno. Lo si dice nella prefazione, a cura di Stefano Termanini, l’editore. Ciascuno si farà le idee che vorrà. E’, però, una finestra aperta su cose nuove, da sapere, da vedere, sulle quali interrogarsi. Si è interrogato, per primo, il coautore di Maria Cicconetti, il dottor Gino A. Torchio, che ha scritto con lei questo libro. Dichiara Gino A. Torchio, medico pneumologo, autore di numerosi libri, tra cui il recente Generazione Covid, pubblicato dalla nostra casa editrice, di essere stato tra i più acerrimi critici della pranoterapia. Ma di aver seguito, anche, con neutralità di giudizio, Maria, lubngo un percorso di circa due anni: e di aver visto accadere fatti importanti, significativi allentamenti del dolore, miglioramenti, guarigioni… Nel libro si dice tutto. Si dice anche che, dinanzi a ciò che non si sa, un giudizio non si può esprimere, ma chiudersi in maniera preconcettuale è sbagliato. Sempre e comunque c’è da approfondire; sempre e comunque c’è da capire. Anche ciò che no0n si vede – anzi, spesso di più – è importante.

Dopo la prima presentazione che si tenne a Chivasso lo scorso 19 settembre, prima della seconda e tragica ondata della pandemia da Covid-19, Maria Cicconetti e Gino A. Torchio hanno presentato Mani che curano a Milano, la scorsa settimana, presso lo Studio Mitti, nel quartiere dei Navigli (Naviglio Grande).

Ieri, domenica 4 luglio, sempre a Milano, Maria Cicconetti e Gino A.Torchio sono stati premiati al circolo AUPI. Il loro lavoro letterario ha ottenuto riconoscimenti importanti e meritati: Maria Cicconetti è stata premiata per la poesia, scritta in memoria del marito Oscar, recentemente scomparso, La nostra favola, come “Poeta dell’anno 2020” del Circolo AUPI. Sono stati premiati anche i due volumi Mani che curano e Generazione Covid, segno dell’importante dell’impegno letterario dei nostri due autori e della intensità con cui affrontano temi rilevanti del nostro presente.

Vi aspettiamo ad Arenzano, come altre volte ospiti della Libreria Sabina e dell’ottimo Gregorio, per parlare di Mani che curano. Non mancate!