Gino A. Torchio, “Generazione Covid”, Serel International | Stefano Termanini Editore

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Un giorno che sembra un giorno normale di scuola è, in realtà, l’ultimo giorno di scuola. Di quella scuola a cui tutti eravamo abituati, come a una cosa scontata. La pandemia: si abbatte sulle nostre città, sul nostro Paese, e tutti siamo, dalla sera alla mattina, “segregati”. Tutti in lockdown. Chi l’avrebbe mai detto?

Non potersi più incontrare, non potersi più sedere accanto, nel banco. Anche i professori che tengono quelle interminabili, noiose, lezioni (non tutti, però….), sono per noi un ricordo che suscita la nostalgia. Siamo a casa. Davanti agli schermi dei nostri computer. la scuola, in tempo di Covid-19, si fa così.

Ma è un’esperienza così unica? Il prof. Limittri, chiuso anche lui, come tutti, costretto anche lui, come tutti, a fare scuola “a distanza”, decide di compiere con i propri allievi un percorso nella storia dell’uomo, delle pandemie, dei vaccini. Lo aiuta il padre di un allievo, medico, appassionato di storia della medicina. E’ così che gli uni e gli altri scopriranno che la storia si ripete e che noi, mentre ci lamentiamo del nostro lockdown, senza diminuire la drammaticità di ciò che abbiamo vissuto, siamo, in realtà, molto molto più fortunati di coloro che ci hanno preceduti.

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Descrizione

La pandemia da Covid-19 resterà un indelebile ricordo per le più giovani generazioni, un’esperienza drammatica per adulti e meno giovani.

Per tre mesi, mentre le città erano vuote e strade e cieli deserti, siamo vissuti dietro gli schermi dei nostri computer.

Non ci era capitato niente di simile, in tutta la nostra vita e in quella dei nostri genitori.

Ma quanto è nuova l’esperienza della pandemia nella storia dell’uomo?